Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- Corriere della Sera

Tremonti: sì ai cambiamenti, impossibile l'abolizione

Amato e la Ue hanno ragione bisogna liberalizzare. Ma il governo resta finto.

MILANO - Amato e Bruxelles hanno ragione a incalzarci sulla riforma degli Ordini. Ma e' illusorio abolirli perche' sono previsti dalla Costituzione. Gli esami di Stato vanno riformati ma attenti a non farne un nuovo luogo di lottizzazione. Giulio Tremonti, ex ministro delle Finanze del governo Berlusconi, va controcorrente rispetto alla linea di difesa delle corporazioni adottata dal Polo ma avverte che il vento liberista del governo e' "provinciale" e pieno di insidie. Allora come stanno le cose professore? "Hanno certamente ragione Amato e la Commissione europea a voler liberalizzare gli Ordini, non vi e' dubbio che in molti casi, come i notai, si nascondano forti rendite di posizione. Ma e' ridicolo proporne l' abolizione perche' sono previsti dal quinto comma dell' articolo 33 della Costituzione. Ogni altra proposta e' solo propaganda". Bassanini vuole una revisione delle commissioni degli esami di Stato con un peso minore dei rappresentanti degli Ordini. Lei che dice? "Su questo puo' avere ragione. Pero' bisogna stare attenti a non cadere dalla padella nella brace sostituendoli con commissari di governo ampliando ulteriormente il fenomeno della lottizzazione". Lei dunque non e' proprio sulla linea del Polo schierato a difesa degli Ordini... "Non e' cosi' . E in ogni caso la valutazione politica non puo' essere fatta solo su un singolo intervento. La linea d' ombra della legislazione - statalizzazione - corporazione avanza incessantemente: la produzione legislativa aumenta di circa 200 metri al mese e piu' leggi non vogliono dire piu' liberta' ma l' opposto. Si va avanti a scatti. Dietro questa volonta' del governo c' e' solo un disperato bisogno di presentarsi come moderni. E' un atteggiamento provinciale". Perche' il governo e' finto - liberal? "Questa maggioranza ha amplificato a dismisura la funzione corporativo - professionale del sindacato, vedi l' esempio dei Caf, i centri di assistenza fiscale o i servizi alle locazioni che sono una struttura neo medioevale fatta coi soldi pubblici. E' forse liberale l' introduzione del riccometro che, con la sua modulistica infernale, crea un nuovo reato di classe? Per non parlare delle cooperative". E le rendite di posizione? "E' innegabile che ci sono. Se l' esame di abilitazione rifiuta la logica meritocratica a vantaggio di quella corporativa non vi e' dubbio che occorre porre rimedio. Si dice che i notai hanno rendite di posizione? Il governo ha il potere di toglierle semplificando la normativa. Lo faccia". Societa' di capitali, e' giusto aprire ai professionisti? "La legge Bersani, varata due anni fa e che io ho condiviso anche se si tratta di un doppione perche' di fatto era gia' prevista dalla giurisprudenza, ha abolito il divieto di costituizione di societa' tra professionisti ma da allora non e' successo nulla perche' non sono stati approvati i decreti attuativi. Perche' il governo non lo ha fatto? E' un segno della sua totale incapacita' . Ci sono in ogni caso molti falsi problemi". E quali sono? "L' apporto di capitali si giustifica solo in alcuni settori come gli studi di engineering o di informatica. Negli altri il problema e' solo di organizzazione internazionale. Tutti i grandi studi legali del mondo o le societa' di consulenza sono regolati da rapporti di partnership nel senso, tanto per fare un esempio concreto, che i figli dei titolari non possono ereditare la quota del padre. Il loro successo e' solo legato alla credibilita' , al valore del servizio offerto. Per il resto sono solo chiacchiere".