Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- Il Giornale

Tremonti: "Ma quale summit mondiale, è stata una inutile fiera delle banalità"

C'è più delusione che disincanto in Giulio Tremonti per le conclusioni del vertice di Firenze.

C'è più delusione che disincanto in Giulio Tremonti per le conclusioni del vertice di Firenze. «Mi è sembrato un concentrato di banalità in salsa barocca e finanziato da sponsor che hanno agito fuori delle regole», commenta l'ex ministro delle Finanze del governo Berlusconi.
Vertice barocco, sponsor fuori dalle regole... Cosa vuol dire?
«Mi è sembrato un vertice in stile barocco, nel senso tecnico del termine. Il barocco intervenne per colmare un deficit di fede. Nelle Chiese diminuiva il numero dei fedeli, aumentava quello dell'oro. Così a Firenze: deficit di idee, surpitis di antipasti, cuochi, giullari. E poi, gli sponsor. Non credo che faccia parte della ragione sociale dell'Enel finanziare avvenimenti del genere. Così come credo non rientri fra i compiti del Tesoro (ancora azionista di maggioranza dell'Enel  sostenere economicamente eventi politici di questo tipo».
Fin qui i commenti sull'aspetto, diciamo così, estetico del vertice. Sui contenuti?
«Anche su questo punto vanno divisi i ruoli: attivo quello di Clinton e Jospin; deludente quello di D'Alema, Blair, Schróder. E’vero che Clinton è arrivato con il modello americano  per lo sviluppo. Ma questo non l'ha prodotto lui. Nasce da lontano, dal vertice "vero" di Rambuillet del novembre '75. E di fronte a questo Clinton ha un atteggiamento irrazionale, più casuale che causale, che dice: le cose vanno bene perchè ci sono io. In realtà, può presentare il modello della pax americana, che se non è di sinistra è comunque positivo. In fondo, sta presentando gli Stati Uniti con formule analoghe a quelle di Theodor Roosevelt: gli Usa come nuovo Mediterterraneo. Un misto di strategia eco nomica e pionierismo. Jospin è coerente con la dialettica interna alla sinistra continentale. Sostiene: mercato è giusto perché funziona. I liberali, invece dicono: funziona perché è giusto. Insomma per il premier francese è un problema ideologico. Ma prigioniero delle ovvietà superate dalla storia. Co me quelle dette da Blair. Il premier inglese sostiene che è grazie alla sinistra che in Europa si è sviluppata una rete di piccole e medie imprese. Chissà cosa ne pensano gli artigiani di Mestre?».
Professore, perché è così critico? In fin dei conti convegni co me quello di Firenze e quello di New York dello scorso anno di mostrano che la sinistra sta cercando una via d'uscita, una soluzione ai problemi economici e sociali per i quali non è strutturalmente attrezzata. Ma almeno fa qualcosa …
Nessuno si aspettava che questi appuntamenti fossero un laboratorio culturale, ma che le discussioni fossero così banali e ovvie, francamente, è deludente. Mi sembrano esercitazioni per il controllo del potere. Andiamo sul concreto. Blair e Jospin dibattono sulla modernità. La metafora della modernità è il computer, è Internet. Ebbene, è fuori culturalmente da questo modello di modernità
Perché?
Perché la modernità data da Internet è per sua natura soggettiva, anarchica. Mentre la sinistra è rigida, piramidale, gerarchica, basata sul collettivo. In altre parole, la modernità attuale non rientra far gli assets di questa sinistra. Per questo ritengo che, se vuole affrontare la modernità, deve fare una mutazione genetica: e quelli visti a Firenze non mi sembrano i dottori capaci di fare questa mutazione. Con un Clinton che rilancio lo spirito pionieristico americano; con un Jospin che tenta di dar fiato a una sinistra di tipo continentale, il futuro della sinistra, o la sinistra del futuro, non è una Terza lastricata di giochi di parole.
Se sapesse l’inglese, capirebbe che i suoi annunci sulle pensioni sono wishfull thinking. Vale a dire, confonde le speranze con le possibilità. Un po’ il filo conduttore di Firenze …