Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- Il Sole 24 Ore

Tremonti: «Lo sconto sull'Irpef vanificato da nuove addizionali»

«Ma quale credibilità può avere un Governo che sbandiera ai quattro venti di avere come obiettivo una riduzione della pressione fiscale e poi si bea di un miglioramento dei conti pubblici trainato da un boom di entrate»?

ROMA — «Ma quale credibilità può avere un Governo che sbandiera ai quattro venti di avere come obiettivo una riduzione della pressione fiscale e poi si bea di un miglioramento dei conti pubblici trainato da un boom di entrate»? tranchant il giudizio di Giulio Tremonti, ex ministro delle Finanze del Governo Berlusconi: per sostenere davvero Io sviluppo serve un radicale cambio di linea nella politica economica. Ma a metterlo in pratica, sostiene il parlamentare azzurro, «non possono essere questa maggioranza politica e questo Esecutivo».
Perchè?
Perché il problema non è solo di strumenti tecnici ma di messaggio politico complessivo. E un Governo che ha fatto tutto fuorchè una politica business friendly non può risultare credibile agli occhi dell'opinione pubblica.
Stiamo però alle proposte concrete. Lei sostiene che ridurre dal 27 al 26% l'aliquota Irpef è poca cosa.
E lo confermo. In soldoni il beneficio è di 10mila lire su ogni milione, 100mila lire in tutto. Ma non è solo la cifra in sè a essere modesta è che viene presentata come una riduzione d'imposta quella che in realtà è una partita di giro — e probabilmente neppure integrale — rispetto alle nuove addizionali.
Il presidente di Confcommercio Billè propone: detassiamo le tredicesime.
Quella sarebbe una misura giusta, ma temo non sufficiente se l'obiettivo è una vera svolta congiunturale
E l'ipotesi di cui si sta discutendo in seno al Governo francese di abbassare l'Iva?
Si tratta di un intervento necessario per rilanciare i consumi. Ma anche in questo caso da solo non basterebbe; andrebbe inquadrato in una manovra shock come quella che abbiamo lanciato proponendo di ridurre a due le aliquote sull'Irpef, una al 23 e l'altra al 33 per cento.
L'obiezione è immediata: è il gettito?
Ed è proprio questa la logica da superare. Una simile operazione cumulerebbe un effetto rilancio, un effetto riduzione del "nero", un effetto alternativo come quello determinato dalla compensazione di una parte delle minori entrate Irpef con un aumento del gettito Iva come avverrebbe, per esempio, nel caso di una detassazione delle tredicesime. Se si tiene conto del bilancio complessivo non è affatto detto che le entrate sarebbero minori.