Giulio Tremonti



Rassegna Stampa

- Il Messaggero

Tremonti: l'Iva bilancerà gli sgravi

«Non ho letto la dichiarazione di Silvio Berlusconi, ma la nostra proposta per il Tax Day era sostanzialmente strutturata secondo questa logica», esordisce Giulio Tremonti, che nel governo del Cavaliere fu ministro delle Finanze.

MILANO «Non ho letto la dichiarazione di Silvio Berlusconi, ma la nostra proposta per il Tax Day era sostanzialmente strutturata secondo questa logica», esordisce Giulio Tremonti, che nel governo del Cavaliere fu ministro delle Finanze.
Come si possono ridurre le aliquote, professore?
«Avevamo calcolato un costo complessivo di 60 mila miliardi di minor gettito teorico. Si trattava di un disegno di riforma complessiva, non solo dell'Irpef. Giorni fa D'Alema ha detto 45 mila, quindi non siamo così lontani».
Ma da dove si potrebbero recuperare queste cifre?
«Da tre voci. In primo luogo, riducendo l'Irpef entrano più soldi in busta paga. Supponiamo che con un milione in meno da passare alle tasse si compri un divano: significherebbe una maggior entrata per quanto riguarda l' Iva».
Quindi,. meno Irpef ma più Iva a compensare?
«Non solo. In secondo luogo, aliquote basse ridurrebbero la convenienza a evadere. Infine, più soldi in tasca ai cittadini significherebbero un rilancio dell' economia».
Si potrebbe andare anche oltre i 60 mila miliardi della vostra proposta?
«Noi non lo faremmo per importi maggiori. Botteghe Oscure hanno fatto conti loro, ma noi rimarremmo entro quel plafond. E siamo tanto scriteriati che D'Alema è arrivato a un pelo dalle nostre proposte. Ma l'ha fatto dopo, Come sempre».
Le Casse dell'Italia possono permettersi operazioni del genere?
«Perché no? Ci sarebbe un recupero dell'Iva e dell'evasione, oltre che un rilancio dell'economia. Riteniamo che il gettito complessivo resterebbe invariato. Una manovra fiscale che trasmetta un messaggio positivo potrebbe anzi spingere a un aumento della produzione, quindi anche delle entrate».