Giulio Tremonti



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Il pensiero del candidato Hollande su finanza ed eurobond

Il candidato alle Presidenziali francesi François Hollande torna su alcuni degli argomenti affrontati in “Uscita di sicurezza”.

Nell’intervista pubblicata su Il Sole 24 ore del 5 febbraio 2012, il candidato alle Presidenziali francesi François Hollande è tornato su alcuni degli argomenti affrontati in “Uscita di sicurezza”. Ecco un paio di passaggi che ritengo interessanti:

Ha dichiarato che la finanza è il suo grande nemico. Quali provvedimenti pensa di prendere per limitarne il potere?
Non sono in cerca di capri espiatori. Non ho denunciato il sistema finanziario nel suo insieme ma gli eccessi della finanza deregolata, le derive della speculazione e del capitalismo incontrollato. Voglio che la finanza smetta di avere il controllo dell'economia, della società, delle nostre vite. Deve ritrovare il suo ruolo prioritario, che è quello di finanziare l'economia, gli investimenti delle nostre imprese. Farò quindi in modo di separare le attività di finanziamento dell'economia dalle attività di mercato, in modo che i soldi dei piccoli risparmiatori non servano ad alimentare la speculazione. Le banche francesi non potranno più operare nei paradisi fiscali, il prelievo sui loro utili aumenterà del 15% e verranno aboliti i prodotti tossici che minacciano la nostra economia. Infine creeremo, con i Paesi europei che la condivideranno, una tassa sulle transazioni finanziarie.


Ha annunciato che in caso di vittoria chiederà la revisione del Trattato sulla disciplina fiscale appena approvato da 25 Paesi europei. Perché?
Il nuovo Trattato non dà alcuna risposta seria e di lungo periodo alla crisi. È caratterizzato da un'ossessione del rigore che aggraverà la recessione. Nell'accordo non c'è niente sulla crescita, niente sulla lotta alla speculazione finanziaria, niente sul controllo democratico da parte dei cittadini, niente sulla solidarietà. Che per me corrisponde al varo di eurobond per mutualizzare, condividere parte dei debiti pubblici. Confermo quindi che torneremo al tavolo del negoziato per emendare e completare il Trattato.